2016: oltre il transumanesimo italiano. Ripartiamo dal FUTURISMO



(*2009) CONTROCULTURA/SUPEREVA

(Quel che poteva essere ma non è si è verificato...RG)
http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/12/il-transumanesimo-discende-dal-futurismo

Il transumanesimo italiano, storicamente - ovvio - rilevante - ha fatto il suo tempo. La rivoluzione annunciata e sempre proclamata, quasi come Matteo Renzi, alla fine genera sempre topolini. Non ci è più possibile tacere lo stato delle cose attuale.  Attività off line come Rete praticamente inesistente o debole, sempre effimera. Restano iniziative personali di rilievo, conferenze, libri editoriali, manifesti laterali, certa divulgazione mediatica costante ma frutto non della Rete ma di singoli soggetti e  poi alla fine mai ottimizzata perchè la Rete nei fatti non esiste quasi più. Ridotta al chattismo su Facebook, con anche migliaia di iscritti che spesso manco conoscono la pubblicistica finora prodotta e neppure la storia del cosiddetto transumanesimo e i suoi anche promotori storici internazionali, anche grandi scienziati ecc.  Il discorso riguarda in Italia entrambe le associazioni ufficiali, sia l'AIT che il il Network + transumanisti. Di più quest'ultime continuano a non dialogare, appena minime sinergie una tantum, continuando nella guerra fredda in atto da alcuni anni, dovuta essenzialemnte a visioni storico-culturali obsolete degli uni e a arrocamente elitari degli altri. Ecco qua la chiave che in fondo spiega la fine del transumanesimo storico italiano: troppi credono il Transumanesimo una novità ex novo del/dal 2000 più o meno. Una tecnoballa, il transumanesimo e anche all'estero sia ben chiaro è soltanto un sigla dell'attuale futurologia o futurismo (come l'intendono all'estero anche consapevoli della lunga matrice del futurismo italiano...) scientifico, ulteriormente quest'ultima una scienza sociale che ha una lunga  storia e che- come accennato- deriva anche storicamente da ulteriori matrici.  Insomma l'anno zero sono persino la Rivoluzione Scientifica e il Rinascimento scientifico stesso, quando nacque  l'attuale umanesimo scientifico e questo è il registro di sistema: piu recentemente e assioma oggi fondamentale, proprio nel futurismo italiano e non solo va rintracciato l'hardware conoscitivo per superare la fase storica della sigla transumanesimo in Italia.  In tal modo recuperiamo la storia stessa conoscitiva della futurologia scientifica contemporanea, almeno per l'Italia peculiare tale nuovo hardware e registro di sistema, liberando il fu transumanesimo italico da quell'analfabetismo culturale/conoscitivo e da quel settarismo neoaccademico elitario  laicistico ai limiti della new age  che lo caratterizzano, per chi vuole vedere e per chi parla su basi conoscitive  e pubblicistiche flagranti e tutte documentabili.  Nel nostro Futurismo e Transumanesimo. La Poetica di Internet  e nel recente collettaneo Posthuman Time a cura nostra e del collega C. Rocchio, che l'ha recentemente segnalato all'Univ. di Tubinga in un convegno sulle nuove tecnologie (con quasi tutti i relatori molto interessati a questa novità storico culturale postumanista e neofuturista) abbiamo appunto dimostrato quanto sopra, lanciando di fatto un post-transumanesimo in Italia, un suo nuovo paradigma su basi storico conoscitive.  Il discorso inoltre e non banale va inteso come opera aperta, per quel che ci riguarda perfettamente sinergico con i transumanisti storici italiani, alcuni e gli stessi promotori figure in sè creative, talentuose  e indiscutibili sul piano strettamente conoscitivo e futuribile e anche in taluni casi pubblicistico editoriale rilevante, inclusa certa ala artistica letteraria in cui noi stessi fin dal 2009 ci siamo sempre collocati promuovendola.  Ora però non parliamo più a livello solo artistico ma necessaria una rotta nuova  squisitamente futurista, futurologica come scienza sociale: l'avevamo già scritto anni fa circoscrivendo la questione al discorso estetico.  Alcune sinergie a suo tempo e anche recentemente sono state indubbiamente fatte, ma è tempo di accelerazioni e anche radicali. Il tempo del volontarismo che penalizza il transumanesimo storico italiano è finito. E dedichiamo questa svolta al grandissimo Marvin Minsky, promotore storico del transumanesimo cosidetto, padre fin dagli anni 40/50 della fu Cibernetica e poi Intelligenza Artificiale e padre anche di Hal 9000 del celebre film di Stanley Kubrick, dal punto di vista proprio storico teorico conoscitivo. A Marvin Minsky che pare poi si sia davvero ibernato, almeno secondo il blogger storico del transumanesimo italiano.  Dedichiamo questa svolta altresì  a Zoltan Istvan, futurista americano ben noto che ultimamente ha dato una necessaria accelerazione psicosociale e metapolitica al movimento (da noi per ben due volte intervistato), ma ostacolato da certo transumanesimo internazionale regredito (anche qua al di là dei singoli anche geniali ricercatori e promotori ma come Rete  implosivo con certi assurdi editti degni della peggior partitocrazia). Purtroppo anche in Italia a parte noi stessi e pochi altri, si è optato alla fine per il solito ponzio pilatismo nazionale.... E dedichiamo infine, riassumendo, questa svolta proprio a Marinetti, sia storicamente sia mediaticamente.  Il fu transumanesimo in Italia (e parzialmente non solo) necessita di una nuova immagine e prassi appunto rivoluzionaria, certo velleitarismo accademico, certo facebookismo, certo moderatismo professorale hanno rotto il cazzo. Noi siamo droni in volo nel XXI secoli: uomini e donne robot intelligenti e emotivi, se necessario anche combattenti.  Parafrasando Marx e lo stesso Rimbaud, il mondo va cambiato, contemplare le stelle, quando il nuovo medioevo sta vincendo,  ormai annoia anche il firmamento stesso e le torri d'avorio che caratterizzano i transumanisti storici italiani vanno abbattute.  I tempi post-umani vanno generati pragmaticamente! Noi l'abbiamo già fatto, lo facciamo  e lo faremo  "L'uomo è una macchina meravigliosa", Marvin Minsky.   (Roby Guerra)